Confedilizia: “Ai comuni può costare oltre 2,5 miliardi di euro”. Emergenza affitti! Occorre rilanciare il mercato dell’affitto
Emergenza affitti! Occorre rilanciare il mercato dell’affitto. Stando a quanto denuncia Confedilizia “l’aumento di tassazione sugli immobili ha creato una vera e propria ‘emergenza locatori’ che potrebbe tradursi in ”conseguenze devastanti” per i comuni, con nuovi costi fino a oltre 2,5 miliardi di euro”.
“Alla scomparsa dell’acquisto di immobili da affittare (i cui riflessi si sono visti nel crollo del numero di compravendite) e al mancato rinnovo dei contratti al termine del periodo concordato, si sta dunque aggiungendo – evidenzia Confedilizia – il fenomeno della interruzione dei contratti di locazione in essere da parte dei proprietari che, pur di non continuare a pagare le imposte su un bene che non rende piu’, rientrano in possesso del proprio immobile anticipatamente per destinarlo alla vendita”.
E ancora, non dimentichiamo, l’ incremento dell’affitto in nero che incide in parte sulla quantità delle locazioni non saldate.
Tuttavia, una soluzione tutto questo potrebbe essere racchiusa nel Nuovo Piano Casa proposto dal Governo, in cui ci saranno misure per rilanciare un mercato dell’affitto ormai al tracollo che vede i proprietari sempre più tartassati e le locazioni crollate del 30%. Il decreto in questione dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri il 28 agosto: in ballo ci sono cinque miliardi dalla Cassa depositi e prestiti alle banche.
Per quella data si discuterà della nuova tassa sulla pertinenza energetica (Ape) che grava sui fitti. Sul tavolo ci sono tre proposte tutte discusse con Confedilizia. La prima prevede il ripristino della deduzione del 15%, ai fini dell’Irpef per gli immobili affittati, riconoscendo così ai proprietari una «spesa forfettaria» di produzione di reddito.
La seconda ipotesi riguarda la cedolare secca che il Governo vorrebbe semplificare, rimodulandola e semplificandola rendendola allo stesso tempo meno gravosa: l’ipotesi più accreditata è quella di applicarla solo sul 70% dell’imponibile.
Infine, si sta pensando anche di intervenire sull’Imu: lo Stato punta a fissare al 4 per mille l’aliquota Imu per gli immobili locati, o almeno per i contratti concordati, in modo da far tornare ad essere redditizio l’affitto.
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