Di solare termico ne esistono di due tipi, a circolazione naturale ed a circolazione forzata. Impianto solare termico 2011.
Impianto solare termico 2011. Entrambi trasformano l’energia solare in energia termica e sono in grado di coprire il 70 e 80% del fabbisogno termico annuale necessario per produrre acqua calda sanitaria.
Il sistema solare termico è composto da uno o più pannelli solari, dal serbatoio di accumulo, dal circuito solare che comprende la pompa di circolazione, il vaso di espansione e le tubazioni, e da una centralina elettronica di regolazione.
I pannelli solari possono essere integrati oppure posati sul tetto, o ancora installati su un piano orizzontale come il giardino o la terrazza mediante l’uso di un traliccio.
I pannelli sono generalmente costituiti da tubi saldi su una piastra assorbente di colore scuro.
I pannelli vengono protetti dalle basse temperature e dagli agenti atmosferici grazie ad un vetro temprato, una cornice in alluminio anodizzato e coibentato da lana di roccia.
All’interno dei tubi scorre un fluido termoconvettore che, spinto da un pompa, consente di trasferire il calore dai pannelli al serbatoio. Questo fluido non è altro che una miscela di acqua e di antigelo che permette di raggiungere temperature molto elevate e nello stesso tempo di evitare il congelamento.
Il serbatoio, o boiler solare, normalmente viene installato nel locale caldaia. Lo stesso è dotato di un sistema di riscaldamento ausiliario elettrico. All’interno del serbatoi vi sono due serpentine o scambiatori termici , una collegata al circuito solare, la seconda invece collegata alla caldaia di integrazione.
I raggi solari che irradiano il pannello scaldano il liquido solare contenuto. La centralina elettronica confronta la temperatura dell’acqua contenuta nel serbatoio con quella del liquido posto nei pannelli. Nel caso in cui la temperatura del liquido posto nei pannelli è più alta rispetto all’acqua posto nel serbatoio, la centralina avvierà la pompa di circolazione al fine di avere un trasferimento del calore dal fluido all’acqua contenuta nel serbatoio. Nel caso in cui il liquido solare contenuto nei pannelli non sia sufficientemente caldo da riscaldare l’acqua contenuta nel serbatoio la centralina stessa metterà in funzione il sistema di riscaldamento ausiliario.
Il tipo di sistema fin qui descritto è il cosiddetto sistema solare a circolazione forzata, proprio perché dotato di una pompa di circolazione.
Invece, nel sistema solare a circolazione naturale la pompa di circolazione manca ed il riscaldamento dell’acqua presente nel serbatoio di accumulo avviene grazie ad un principio totalmente naturale. Infatti, il liquido solare all’interno dei pannelli, man mano che si scalda diventa più leggero e sale all’interno dei tubi. In questo sistema è necessario installare il serbatoio di acqua al di sopra dei pannelli. In questo sistema non è utilizzata neanche la centralina. Data la semplicità, vantaggio del sistema solare a circolazione naturale è sicuramente il costo inferiore rispetto al sistema solare a circolazione forzata. Tra gli svantaggi c’è sicuramente l’impatto visivo del pannello con annesso serbatoio, la minore possibilità di accumulo (normalmente 300 litri) e l’impossibilità di sfruttare il sistema solare a circolazione naturale per integrare il sistema di riscaldamento domestico. Questo tipo di sistema viene utilizzato solo ed esclusivamente per avere acqua calda che sgorga dal rubinetto e si tenga conto della necessità di un metro quadro di pannello solare per ogni singolo componente della famiglia.
Gli impianti combinati
Ad avere il maggior successo commerciale oggi sono i cosiddetti impianti combinati, ossia quelli che forniscono acqua calda sanitaria, ma integrano anche in parte il riscaldamento dell’abitazione.
Questo tipo di impianto necessita di una maggiore superficie atta a catturare i raggi solari e quindi un maggior numero di pannelli solari e la presenza, al suo interno, di un sistema in grado di garantire l’acqua a due temperature diverse per i due circuiti indipendenti. Vantaggi di questi tipo di impianto che ne hanno determinato il successo commerciale sono sicuramente la flessibilità di impiego. Si tenga però conto che questi impianti possono essere collegati solo ad alcuni tipi di riscaldamento, ossia il riscaldamento a bassa temperatura, con pannelli radianti a pavimento, a parete o a soffitto, dove la temperatura massima dell’acqua è di 40°C.
Si tenga conto che questo impianto serve a coadiuvare la caldaia dell’impianto di riscaldamento la quale consumerà decisamente di meno.
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