Seppure il governo abbia annunciato l’abolizione della seconda rata Imu, a gennaio qualcuno dovrà comunque pagare la metà del gettito della tassa sulla prima casa (250 milioni circa). IMU prima casa, spunta la “Mini-Imu”
Chi deve pagare l’Imu sulla prima casa? Infatti malgrado la copertura di 2,15 miliardi per la cancellazione della seconda rata Imu, tale cifra non riesce a comprendere anche tutti gli aumenti di aliquota decisi dai sindaci e che hanno fatto crescere di 400-500 milioni il conto dell’abolizione della tassa. Di conseguenza, una parte di questi soldi sarà coperta dallo Stato ma l’altra parte dai proprietari. I cittadini coinvolti sono tra i 4 e i 5 milioni.
La decisione di far pagare loro il 50% dell’aumento delle aliquote Imu sulle prime case decise dai Comuni nel 2013, porterebbe così a una mini stangata di 42 euro medi per i residenti nei Comuni coinvolti.
Ad oggi, infatti, spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale Uil-, sono 873 i Comuni che hanno deliberato aumenti di aliquote dell’Imu sulla prima casa e tra essi 11 città capoluogo. Secondo i calcoli del Servizio Politiche Territoriali della Uil, il conto a Milano è di 73 euro; a Bologna di 40 euro medi; a Napoli di 38 euro medi; a Genova di 31 euro medi; ad Ancona di 21 euro medi; a Verona di 31 euro medi.
I sindaci però non ci stanno e chiedono che “il governo rimborsi l’intero gettito del 2013, evitando quindi che i contribuenti siano chiamati a versare una parte del tributo a gennaio”.
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