Dell’impianto fotovoltaico abbiamo già parlato ampiamento. Incentivi fotovoltaico.
Incentivi fotovoltaico. Con esso si trasforma l’energia solare in energia elettrica grazie alla proprietà di alcuni materiali, quali il silicio, di eccitarsi se investiti dai raggi solari, permettendo in tal modo ai propri elettroni di muoversi liberamente.
Gli impianti fotovoltaici possono funzionare in due modi:
– in isola (stand-alone), ossia non collegati alla rete elettrica e connessi, invece, a batterie di accumulo per immagazzinare l’energia in eccedenza non utilizzata;
– connessi in rete (grid-connected), ossia collegati alla rete elettrica nella quale immetteranno l’energia quando il consumo è minore della quantità di energia prodotta dall’impianto.
L’installazione di un impianto fotovoltaico consente di ridurre l’immissione in atmosfera di elementi inquinanti come l’anidride carbonica e quindi contribuisce la sostenibilità ambientale.
In Italia sono stati previsti incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici consistenti nella riduzione dell’Iva dal 20 al 10%, mentre dal 2001 vi è un programma nazionale 10.000 tetti fotovoltaici che ha l’obiettivo di agevolarne l’installazione su edifici privati e pubblici già esistenti attraverso la concessione di contributi a fondo perduto. Inoltre, è stato stabilito che per gli impianti fotovoltaici fino a 20kWp, l’energia da essi prodotta non sia soggetta ad alcuna tassazione.
E non è finita qui! Lo Stato italiano ha poi previsto il Conto energia (Conto energia 2011-2013), una tariffa incentivante che premia chi installa un impianto fotovoltaico per ogni kWh prodotto al fine di garantire nel tempo una remunerazione per l’investimento effettuato.
Quindi, i vantaggi dell’installazione di un impianto fotovoltaico sono due:
– le tariffe incentivanti si sommano al risparmio sull’energia elettrica che non viene più consumata o che viene immessa nella rete pubblica (scambio sul posto);
– gli incentivi si sommano ai ricavi ottenuti dalla vendita dell’energia elettrica ceduta alla rete.
Qual’è la procedura per l’installazione di un impianto fotovoltaico?
Dapprima bisogna richiedere le autorizzazioni per la realizzazione dell’impianto (D.I.A. e/o V.I.A.), poi occorre trasmettere il progetto preliminare al Gestore elettrico (Gse) che nel termine di 30 giorni effettuerà un sopralluogo al fine di concordare il posizionamento dei contatori di energia.
Una volta che l’impianto fotovoltaico è insellato e collaudato bisogna inviare al Gse la comunicazione di fine lavori con le relative dichiarazioni di legge. A questo punto il Gestore provvede all’installazione dei contatori in modo che l’impianto entri in funzione. Dal momento dell’entrata in funzione si hanno 90 giorni di tempo (fino al 31.12.10 erano 60) per trasmettere al Gse i documenti richiesti ed il Gse, a sua volta, entro 120 giorni dovrà comunicare all’utente i codici identificativi per poter accedere al Conto energia. Qualora l’utente immetta nella rete solo una parte dell’energia prodotta occorre anche presentare denuncia all’Ufficio tecnico della Finanza.
Gli incentivi statali si differenziano a seconda del tipo di impianto, ossia se si tratta di impianto non integrato (a terra o esterno a edifici), parzialmente integrato ( sui tetti) e integrato (che sostituisce componenti degli edifici o delle strutture) e a seconda della potenza.
Terminati gli incentivi ventennali l’utente comunque usufruirà di un ulteriore risparmio derivante dalla autoproduzione dell’energia elettrica.
Il decreto sul Conto energia (D.M. 6.8.2010) per gli anni 2011-2013 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24 agosto 2010 e prevede riduzioni degli incentivi che oscillano tra il 18 ed il 20% nel 2011 ed un successivo 6% per gli impianti che entreranno in esercizio nel 2012 e nel 2013.
Nonostante il calo degli incentivi le spese sostenute per un impianto fotovoltaico sono comunque in parte ripagate dalla diminuzione del costo dei pannelli fotovoltaici.
Infatti, se qualche anno fa per un impianto di 3 kW si spendeva circa 21.000 euro, ora se ne spenderanno circa 16.500 euro. I costi dei pannelli variano a seconda se siano di bassa qualità (circa 1.200 euro), di buona qualità (1.600 euro), di qualità elevata (1.900 euro) e di massima efficienza ( 3.000 euro circa).
Il decreto distribuisce le agevolazioni in 6 diversi livelli di potenza dell’impianto, invece che in 3, come era previsto in passato.Inoltre, lo stesso decreto ha abrogato la categoria degli impianti integrati e quelli su pergole, tettoie, pensiline e serre che quindi non sono più considerati impianti integrati. Di conseguenza tali impianti dal 2011 avranno delle tariffe pari alla media aritmetica tra gli impianti sul tetto e quelli a terra.
Per ciò che concerne le procedure da seguire per l’accesso alle tariffe rimangono valide le prescrizioni previste dal D.M. 19.2.2007, ma l’Autorità per l’energia dovrà adeguarle al nuovo decreto.
Inoltre, i contributi in conto capitale concessi dagli enti locali in misura fino al 30% si possono cumulare solo per gli impianti aventi una potenza nominale non superiore a 3 kW. Per gli impianti, invece, realizzati su ospedali, scuole e edifici sedi di enti locali si potranno ottenere contributi fino al 60% dell’investimento. Si applicheranno le regole precedenti in tutti i casi di bandi emanati in data antecedente al decreto con impianti realizzati entro il 2011.
Infine, sono previsti ulteriori incentivi, non cumulabili tra loro ma solo con le tariffe, nel caso di installazioni effettuate su edifici in sostituzione di coperture in eternit o contenenti amianto (incentivo del 10%) oppure nel caso di impianti realizzati da comuni con meno di 5 mila abitanti e in scambio sul posto (5%).
Per avere una panoramica degli attuali valori degli incentivi si legga l’articolo: Fotovoltaico: incentivi in diminuzione dal 2011.
[…] nel Quarto conto energia. l nuovo sistema di incentivi era molto atteso dato che a marzo 2011 il governo aveva deciso di chiudere in anticipo il terzo […]