Ormai inizia il conto alla rovescia. Se il Governo non farà qualcosa dal primo ottobre scatterà l’aumento dell’Iva, passando così dal 21% al 22%. Iva, ultimi giorni per bloccare l’aumento
Iva, ultimi giorni per bloccare l’aumento. “Per le famiglie italiane, tale incremento verrà a costare 207 euro in più all’anno – afferma l’Osservatorio nazionale Federconsumatori- a causa dell’incremento dell’Iva, dell’aumento dei costi di trasporto e dei maggiori costi energetici di impresa, le famiglie dovranno sborsare 81 euro in più nel settore dell’abbigliamento, 25 euro per le calzature, 12 euro per vini e liquori. Le ripercussioni sui costi dei carburanti sono invece stimabili in un rincaro di 1,7 centesimi al litro”.
E ancora, tali aumenti faranno lievitare anche i costi di trasporto di tutti i beni e servizi incrementando inevitabilmente il prezzo al dettaglio, anche per quei beni la cui aliquota Iva non sarà soggetta a ritocchi.
Dinanzi quindi a questo quadro, i rappresentanti dei consumatori affermano che è “indispensabile eliminare l’incremento Iva, senza ricorrere, però, al solito gioco delle tre carte, sostituendo cioè l’aumento di tale imposta con un altro incremento, altrettanto nocivo”.
Comunque resta tutto da vedere. La cancellazione dell’aumento di un punto di Iva da ottobre rimane ancora sul tavolo del governo, anche se “l’instabilità politica degli ultimi mesi che ha contribuito a sforare il tetto del 3% del deficit/pil nel 2013, non favorisce il raggiungimento dell’obiettivo a cui il centrodestra dice di subordinare la sua partecipazione all’esecutivo”, sottolinea il premier Enrico Letta.
La situazione è davvero delicata, ma se l’Italia non scongiurerà l’aumento dell’Iva si aggiudicherà il triste primato del Paese più tartassato della zona Euro.
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