
Gli impianti elettrici di qualsiasi unità immobiliari devono essere realizzati secondo la legge sulla regola dell’arte (Legge 186/68) e la legge sulla sicurezza degli impianti (Legge 46/90). Sicurezza impianto elettrico domestico.
Sicurezza impianto elettrico domestico. Ogni impianto deve essere quindi realizzato da installatori iscritti ad appositi albi che devono poi poterlo certificare con un’apposita dichiarazione di conformità che attesti l’esecuzione dei lavori secondo la normativa vigente.
I rischi dovuti all’elettricità sono imputabili a:
– contatto diretto
– contatto indiretto
– incendi o esplosioni
Il contatto diretto di persone con parti attive dell’impianto,per esempio, toccare un filo elettrico scoperto o male isolato oppure toccare con entrambe le mani i due poli della corrente. Il corpo umano risulta in tal caso sottoposto ad una differenza di potenziale, che provoca il passaggio di una corrente elettrica verso terra nel primo caso e attraverso le braccia nel secondo. Ciò produce una sensazione dolorosa (scossa elettrica), comunque pericolosa e talvolta mortale.
Il grado di protezione IP
Gli impianti elettrici devono essere progettati tenendo conto degli ambienti in cui saranno installati. Il grado di protezione IP di un componente elettrico è un parametro che esprime il suo livello di protezione contro l’ingresso di corpi solidi e liquidi attraverso due numeri (da zero a sei per i solidi e da zero a otto per i liquidi). Ogni componente dell’impianto elettrico deve riportare tale indicazione ed essere scelto in relazione a particolari direttive che disciplinano l’opportuno accoppiamento di prodotti con un determinato grado di protezione adeguata all’ambiente in cui questo viene installato.
Per contatto indiretto si intende il contatto di persone o cose con masse che in condizioni ordinarie non sono soggette a passaggio di corrente elettrica ma che lo diventano in caso di guasti o mal funzionamento dell’impianto elettrico. Per prevenire tale rischio occorre installare un impianto di messa a terra al fine di collegare allo stesso potenziale tutte le masse metalliche. Non è necessario questo collegamento a terra per i prodotti provvisti del simbolo con il quale il costruttore garantisce il doppio isolamento; tale simbolo è costituito da due quadrati concentrici.
Occorre verificare che:
– Tutti gli apparecchi ( senza la caratteristica di doppio isolamento ) debbono essere corredati di prese a spina con polo o contatto per il collegamento elettrico a terra della massa metallica: le prese a spina di tipo piatto utilizzano il polo centrale mentre quelle rotonde utilizzano una lamella laterale.
– Per garantire la protezione dai contatti indiretta è necessario installare a monte degli apparecchi utilizzatori un dispositivo in grado di rilevare ed interrompere la dispersione di corrente verso terra (interruttore differenziale o magnetotermico comunemente chiamato salvavita).
Questi interruttori magnetotermici, devono essere coordinati con l’impianto di messa a terra nel rispetto delle condizioni di sicurezza richieste dalla Norma CEI 64-8. Il differenziale per funzionare deve poter interrompere l’alimentazione elettrica quando la corrente del guasto si disperde in un tempo e con intensità inferiori a determinati valori, oltre i quali, se la corrente dovesse percorrere il corpo umano, mancando l’impianto di messa a terra, si avrebbero effetti reversibili per lo stesso (arresto cardiaco, arresto respiratorio, crampo muscolare) e irreversibili (fibrillazione cardiaca, arresto respiratorio).
Sicurezza impianto elettrico domestico: prevenire incendi ed esposioni
Per prevenire i rischi da incendio o esplosione, gli impianti devono essere protetti contro:
– il sovraccarico (ogni corrente che supera il valore nominale di progetto );
– il corto circuito (ogni corrente che supera il valore nominale e che si verifica in seguito ad un guasto). La protezione è assicuarata dall’installazione di interruttori automatici o di fusibili;
– la propagazione dell’incendio (la protezione è realizzabile attraverso l’impiego di sbarramenti antifiamma, cavi e condutture ignifughe od autoestinguenti, contraddistinta da apposita marchiatura);
– la riduzione del grado di protezione, che abbassa il livello di sicurezza dell’impianto.
L’impianto di terra dell’edificio è sicuro solo se tutti gli appartamenti sono protetti con un interruttore differenziale.
L’installatore che intervenga su un condominio non può risolvere da solo il problema di una singola unità abitativa. Per avere un impianto sicuro, i singoli condomini devono adeguare il proprio impianto a quanto richiesto dalla legge 46/90 installando ciascuno un interruttore differenziale.
Sicurezza impianto elettrico domestico: il progetto dell’impianto
Il progetto dell’impianto elettrico e dell’impianto di messa a terra
Le direttive da applicare nella redazione di un progetto sono: DPR 547/55, Legge 186/68, Legge 791/77, Legge 46/90, DPR 447/91, DLgs 626/96, Norma CEI 64-8, Norma CEI 64-2, Norma CEI 23-16, Norma CEI 23-5.
Fermo restando che per ogni intervento su impianti, nuovi o vecchi che siano, occorre rivolgersi a tecnici esperti ed abilitati; bisogna sottolineare che, stando alle norme vigenti, il progetto dell’impianto elettrico e di messa a terra è obbligatorio, quando i servizi condominiali sono alimentati da più contatori, per l’impianto elettrico alimentato dal singolo contatore con potenza contrattuale superiore a 6 kW , quando la centrale termica è a gas, se l’autorimessa ha capacità maggiore di nove veicoli o con più di nove box coperti e se esistono locali per i quali sussiste pericolo di incendio o esplosione. Della mancanza di progetto degli impianti condominiali, dove richiesto, è responsabile sia l’installatore che l’amministratore. In caso di infortunio la responsabilità diventa penale.
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