La direttiva che modifica le norme condizionatori 2013. Le nuove etichette.
Quando non è possibile modificare l’abitazione per creare un sistema complesso di raffreddamento e riscaldamento la soluzione più veloce ed economica è quella di installare un condizionatore o un climatizzatore (dove, generalmente, con “condizionatore” si intende un sistema di raffreddamento dell’aria e con “climatizzatore” un sistema in grado sia di raffreddare l’aria l’estate che di riscaldarla l’inverno).
È proprio su questa terminologia e sulle relative etichette energetiche che l’Unione Europea ha discusso, nell’estate scorsa, emanando una direttiva, la 2010/30, nel tentativo di rendere sigle e nomi più semplici per l’utenza e di ridurre le emissioni nocive da qui a dieci anni.
La direttiva infatti si focalizza soprattutto sul risparmio energetico e l’inquinamento di questi sistemi di riscaldamento e/o raffreddamento (con capacità minore o uguale a 12 kW) . L’attuale classe energetica A è ormai obsoleta, tanto che in questi ultimi anni abbiamo potuto vedere un proliferare di “+” davanti alla prima lettera dell’alfabeto!
Le nuove etichette saranno diverse anche nella sostanza rispetto a quelle che vigevano ormai da vent’anni: queste ultime infatti basavano l’ “ecologicità” dell’elettrodomestico sul regime di funzionamento a pieno carico.
Le nuove etichette invece si baseranno anche su regimi di funzionamento diversi da quello a pieno carico e, a quanto detto dall’ Unione Europea, più simili a un normale utilizzo casalingo del condizionatore o del climatizzatore. Sicuramente questa nuova direttiva europea si instaura in un ambito di incentivi alla diffusione dei condizionatori e/o climatizzatori incorso già da qualche anno, pur nell’ottica di un risparmio energetico e di una maggiore ecocompatibilità.
Norme condizionatori 2013. Le nuove etichette.
L’ Unione Europea stima che con la nuova etichettatura vi sarà un risparmio, entro il 2020, di 1 Twh (TeraWattora, equivalente a mille miliardi di Wattora). Questi dati derivano da uno studio che dice che nel 200 il consumo relativo a questi elettrodomestici è stato di 30 Twh e che, considerando la loro sempre maggiore diffusione, a questo ritmo nel 2020 potrebbe diventare di ben 74 Twh.
Anche la terminologia dovrà cambiare, per evitare ambiguità. L’elettrodomestico in grado di produrre sia aria calda che fredda si chiamerà condizionatore di aria reversibile. Quest’ultimo potrà essere a singolo condotto o a doppio condotto. Si dirà condizionatore a doppio condotto quello le cui parti, tutte, sono all’interno dell’ambiente da riscaldare/raffreddare. Si dirà invece a singolo condotto se sarà in parte all’interno in parte all’esterno.
Questa direttiva sarà operativa nei paesi membri dell’ Unione Europea dal 1° gennaio del 2013 e riguarderà i condizionatori di potenza pari o inferiore ai 12 KW: questo poiché si stima che questa potenza sia quella massima per il riscaldamento civile, di una normale abitazione. Si calcola infatti che una stanza di una quindicina di metri quadri possa essere riscaldata/raffreddata con un consumo di circa 1,5 KW, equivalenti quindi a una dozzina di KW se si tratta di un appartamento di un centinaio di metri quadri.
Norme condizionatori. Le nuove etichette – di Michela Dumasi
Antonio dice
Buongiorno. Il tecnico chiamato per l’assistenza ha detto che in seguito a una normativa europea in vigore da giugno 2013, chi ha più di due condizionatori in varie stanze collegati a un’unica unità esterna, deve avere un libretto di assistenza e far sottoporre l’impianto a due controlli all’anno. Volevo sapere se questa informazione è corretta e quale può essere il costo per queste operazioni. A noi sono stati chiesti 90€ per il libretto, 70€ per ciascuna unità interna al primo controllo (totale 280€) e 90€ in tutto al secondo controllo annuale.
Grazie.