Il fatidico giorno è arrivato. Oggi scatta l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%. Da oggi Iva al 22%: cosa fare e cosa aumenta
Da oggi Iva al 22%: cosa fare e cosa aumenta. Secondo le associazioni dei consumatori le ricadute per le famiglie andranno dai 207 ai 349 euro l’anno.
Nulla quindi è riuscito ad evitare questo ennesimo “colpo basso”, anzi con tale incremento il Governo punta a recuperare oltre quattro miliardi di euro e a risanare i conti pubblici.
Nel frattempo ci sono alcune perplessità che investono sia privati e non. Ad esempio, per quanto concerne i commercianti e i rispettivi registratori di cassa e scontrini, da oggi dovranno apportare alcune modifiche. Come spiegano gli esperti, “l’aliquota andrà cambiata per aggiornare l’emissione delle fatture fiscali, documenti in cui il tributo è esposto. Il registro dei corrispettivi dovrà invece accogliere una nuova colonna per l’Iva al 22% di scontrini e ricevute.
Cosa succede se gli ordini della merce sono stati fatti entro oggi con una consegna successiva? La vendita sarà considerata effettiva al momento della consegna, dunque l’aumento ci sarà per quelle merci che sono state consegnate dopo il 30 settembre. Tra l’altro, l’aumento può essere evitato se il conto è stato saldato entro la giornata odierna. Nel caso in cui, poi, un acconto è stato pagato prima dell’aumento, allora il fornitore dovrà emettere la fattura applicando la vecchia aliquota”.
Ricordiamo che l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% sarà applicato ai beni e i servizi che non rientrano nell’aliquota ridotta al 10% o in quella super ridotta al 4% riservata ai beni di prima necessità, come pane fresco, burro, latte, frutta e ortaggi.
I prezzi saliranno invece per vino, birra, succhi di frutta e altri alimenti pregiati come i tartufi. E ancora rincari per automobili, accessori auto, pezzi di ricambio. Aumenti anche nell’abbigliamento, calzature, pelletteria, biancheria per la casa, per i vari elettrodomestici, e ancora per detersivi, televisori, radio, hi-fi, computer e prodotti di cancelleria.
Il passaggio dal 21 al 22% inciderà anche su estetiste, barbieri e parrucchieri, lavanderie e tintorie, gioielli e bigiotteria. E naturalmente per sui prezzi della benzina.
Che dire? Ci si aspetta così un’invernata abbastanza costosa. Secondo Confcommercio l’incremento dell’Iva andrà a incidere negativamente sulle spese natalizie e, in una situazione in cui l’inflazione è sotto controllo, determinerà un aumento dei prezzi tra ottobre e novembre dello 0,4%.
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