Tra le conseguenze del Covid-19 hanno interessato anche il settore immobiliare sebbene non sia tra le notizie maggiormente battute dai notiziari nazionali e non si è pienamente in grado di valutare. Ma c’è anche un segmento che si sta ritagliando una fetta sempre più importante del mercato, ossia l’edilizia modulare intesa come strutture prefabbricate adibite ad abitazioni, uffici e quant’altro.
Che cos’è un prefabbricato modulare?
I prefabbricati modulari sono dei monoblocchi abitabili che permettono di adattarli a qualsiasi circostanza. Il concetto di modulo si basa sull’utilizzo e sulla ripetizione di schemi di base per comporre e sviluppare strutture più complesse. I singoli componenti base, denominati “monoblocchi”, possono essere uniti tra loro fino a creare strutture complesse e che rispondono alle esigenze funzionali e di spazio di chi le utilizza. Si presentano normalmente leggeri e realizzati in modo che siano semplici da montare ed allo stesso tempo resistenti e belli da vedere. Con essi è possibile realizzare ad esempio dei box ufficio, alloggi dormitori, strutture ad uso abitativo, servizi igienici, scuole, palestre, ecc. . Gli ambiti di utilizzo sono praticamente infiniti grazie alla loro estrema versatilità. È possibile infatti abbinare due o più moduli per creare soluzioni complesse e personalizzate, su uno o più piani. Internamente il prefabbricato modulare può essere sviluppato a piacimento, aggiungendo o togliendo pareti, serramenti, complementi, così da ottenere spazi che rispondono completamente alle esigenze.
Possono diventare delle soluzioni abitative a tutti gli effetti?
Tra le tante applicazioni dei prefabbricati modulari c’è anche la possibilità di realizzare moduli abitativi indipendenti o con più unità. Vere e proprie casette in cui ospitare le famiglie che, a seconda del numero di occupanti, possono avere una superficie variabile nella quale progettare abitazioni con camere da letto singole e matrimoniali, soggiorno, ingresso cucina e bagno. Inoltre dotati di impianti idrico ed elettrico, condizionamento e riscaldamento. Abitazioni flessibili, pieghevoli, antisismiche, sostenibili, ecologiche ed economiche. Queste sono le caratteristiche ricorrenti delle nuove generazioni di ‘case prefabbricate’ che costituiscono una valida alternativa agli edifici tradizionali.
L’emergenza coronavirus e il lockdown che ne è conseguito, ha rappresentato un’opportunità per accendere i riflettori sui punti di forza di queste abitazioni: comfort interno, salubrità, efficienza energetica (e quindi incentivi fiscali con l’ecobonus al 110%). Si tratta di nuove tecnologie che, pur essendo caratterizzate da prezzi competitivi e più economici dei sistemi tradizionali, non sono di minore qualità ma puntano al comfort. Inoltre hanno l’ulteriore vantaggio di rappresentare delle soluzioni sicure: nella maggioranza dei casi sono antisismiche e si costruiscono più velocemente rispetto alle costruzioni tradizionali, spesso in un giorno e con l’ausilio di pochi operai specializzati.
Ed è proprio l’emergenza coronavirus che ha portato maggiormente alla ribalta i vantaggi intrinsechi di queste strutture. Ad esempio, sul sito di uno dei più rinomati produttori di queste strutture, la Algeco Italia, si legge che “gli edifici modulari aiutano a creare ambienti sanitari tutelanti e minimizzano il rischio di infezione da virus.” Ed infatti, a seconda della finalità d’impiego, è possibile scegliere l’allestimento dei prefabbricati modulari ad uso sanitario. Si va dal numero di docce / WC / lavabi fino alla suddivisone dei locali e dei diversi rivestimenti per i pavimenti. Sono disponibili anche prefabbricati modulari ad uso sanitario senza barriere architettoniche.
Non da ultimo, trattandosi comunque di strutture concettualmente differenti dalle costruzioni, i prefabbricati modulari possono essere acquistati, noleggiati o anche presi in leasing a seconda della durata dell’installazione e del budget disponibile.
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