I rifiuti elettronici, più precisamente i cosiddetti RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), necessitano di uno smaltimento diverso da quelli che buttiamo comunemente nella spazzatura. Rifiuti elettronici, dove buttarli?
Come smaltire i rifiuti elettronici. Questi rifiuti, infatti, possono contenere sostanze nocive per l’ambiente e per la salute, come i metalli pesanti, per esempio piombo, mercurio, etc. Tali sostanze sono dannose e possono provocare gravi rischi per la nostra salute e per quella del pianeta, se non si procede ad una loro corretta gestione ed eliminazione. Oltre alla rimozione delle componenti nocive che potrebbero essere altamente dannose per la natura, la raccolta differenziata degli AEE (apparecchiature elettriche ed elettroniche) negli appositi centri specializzati consente anche il recupero di materiali plastici, metallici e vetrosi al fine di essere riutilizzati per la creazione di nuovi prodotti.
Ma quali apparecchi rientrano nella categoria dei RAEE?
Facendo riferimento all’allegato alla Gazzetta Ufficiale del 29/7/2005, tra i prodotti che la vigente normativa definisce RAEE troviamo sia grandi che piccoli apparecchi: televisori, computer, cellulari, macchine fotografiche, lavatrici, videoregistratori, frullatori, stufette elettriche, orologi, cuffie, lettori MP3, strumenti musicali, ferri da stiro e, in generale, tutte le apparecchiature che per funzionare in modo corretto hanno bisogno della corrente elettrica o di campi elettromagnetici.
Il modo più sicuro per eliminare i prodotti elettronici che si sono guastati, o che non ci servono più perché ormai divenuti obsoleti, e di cui vogliamo liberarci, consiste nel portarli nelle isole ecologiche di cui sono dotati i comuni, 3.648 in tutta Italia. Da questi punti poi saranno ritirati e portati negli appositi centri di trattamento specializzati. In questi impianti le apparecchiature subiscono dei processi di trattamento che consentono di eliminare i materiali dannosi e, contemporaneamente, recuperare tutto ciò che potrà essere riciclato. In questo modo i RAEE si trasformano da rifiuti pericolosi a vere e proprie risorse.
In Italia il più importante sistema per la gestione e il trattamento dei rifiuti elettronici è il Consorzio ReMedia. Per conoscere i centri di raccolta dei rifiuti hi-tech più vicini a noi basta visitare il sito web http://www.consorzioremedia.it/.
Inoltre, potrebbe essere utile per i cittadini sapere che il 18 giugno 2010 è entrata in vigore una legge che mira a semplificare il processo di gestione e di smaltimento dei Raee, sfruttando il cosiddetto sistema “uno contro uno”. Da questa data è infatti possibile, per chi acquista un nuovo apparecchio elettronico, consegnare al rivenditore il vecchio prodotto, purché questo sia equivalente a quello che si sta comprando. La procedura è gratuita per il consumatore, che può usufruirne compilando una semplice scheda di consegna. Il rivenditore ha l’obbligo di ritirare l’apparecchiatura usata. Un’altra opzione gratuita per liberarsi delle vecchie apparecchiature elettroniche consiste nel consegnarle ai centri commerciali, che dallo scorso febbraio dovranno ritirarle gratuitamente.
Al fine di tenere i cittadini informati e di diffondere quanto più possibile l’educazione al corretto riciclo dei RAEE è stata creata un’utile miniguida, frutto della collaborazione tra l’associazione Legambiente e il Consorzio ReMedia. Si tratta di un vademecum contenente i migliori consigli per rendere lo smaltimento dei rifiuti elettronici quanto più semplice e corretto possibile. La guida è consultabile e gratuitamente scaricabile dalla pagina web http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/miniguida-smaltire-correttamente-i-tuoi-rifiuti-elettronici.
Rifiuti elettronici, dove buttarli? – di Redazione
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