Esistono soluzioni per mantenere i vantaggi di un impianto di riscaldamento centralizzato ma regolare comunque in tutta autonomia la temperatura interna del proprio appartamento così come anche gli orari di accensione. Riscaldamento centralizzato. La contabilizzazione.
Riscaldamento centralizzato. La contabilizzazione. Tale gestione individuale può essere mantenuta scegliendo la contabilizzazione del calore, citata e prevista dalla legge 10/91. Il passaggio ad un sistema gestionale di questo tipo deve essere approvato e deciso dall’assemblea condominiale e richiede un accettazione unanime.
Come avviene però tecnicamente il controllo individuale del calore erogato con la contabilizzazione? Questo meccanismo è possibile mediante particolari dispositivi, non necessita di alcun rifacimento totale del sistema ma solo di un intervento realizzabile più o meno facilmente: la contabilizzazione sarà più rapida e facile se il sistema centralizzato è a zone od orizzontale, in quanto ogni appartamento è già servito da una tubazione chiusa proveniente dalla rete di distribuzione principale; in questi casi basterà installare un contatore di calore sulla cassetta del collettore di ogni appartamento così che si misuri il consumo dell’energia termica per ogni unità immobiliare.
L’impianto potrebbe essere invece di tipo monotubo, a sviluppo verticale e colonne montanti ossia costituito da un solo tubo in grado di alimentare tutti i radiatori dei diversi appartamenti posti lungo la stessa verticale; in questo caso si dovrà installare su ogni corpo scaldante una specie di ripartitore di calore che segnala la quantità che nel tempo viene emessa. La gestione autonoma di ogni radiatore è assicurata da valvole termostatiche mediante cui si può scegliere liberamente quando, quanto e come accendere la caldaia per riscaldare solo la propria unità abitativa. Questi ripartitori a valvole costano circa 100€ a termosifone ma se calcoliamo la spesa globale per la contabilizzazione per un condominio di medie dimensioni (ad esempio 20 appartamenti), la spesa per ogni appartamento sarà di circa 2.000€ compresi la cifra necessaria per l’adeguamento della caldaia, la progettazione e le azioni di collaudo.
Ma come vengono rilevati i consumi individuali con questo sistema?
La ripartizione delle spese è basata sulla lettura ricorrente e periodica degli apparecchi di contabilizzazione che registrano l’effettivo consumo per ogni utente; tale lettura dei dati avviene in modo diretto sul singolo contatore oppure vi è quella centralizzata, via radio, che con una memory card rileva i dati da una centrale collegata appunto via radio al singolo contatore. Ovvio è che il condominio non deve limitarsi a pagare la sola somma di ciò che consuma ma deve comunque versare una quota aggiuntiva per i costi dell’obbligatoria manutenzione dell’impianto, solitamente concretizzabile con il 20-40% delle spese di riscaldamento.
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Riscaldamento centralizzato. La contabilizzazione – di Veronica Moretti
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