Come scegliere la caldaia? E soprattutto quale scegliere? Esistono vari tipi di caldaie in commercio, esaminiamole. Scegliere la caldaia.
Scegliere la caldaia: Caldaia a condensazione
La scelta di una caldaia a condensazione è sicuramente una delle scelte migliori, grazie anche alla detrazione del 55% prevista per chi acquista o sostituisce la vecchia caldaia con una a condensazione. Per l’installazione di una caldaia di questo tipo occorre usare materiali e componenti dell’impianto diversi da quelli da quelli utilizzati per le caldaie tradizionali.
Le caldaie a condensazione possono essere impiegate sia negli impianti di riscaldamento centralizzati che in quelli autonomi.
In particolare per gli impianti autonomi vi è una norma di riferimento, la UNI 11071 “Impianti a gas per uso domestico asserviti ad apparecchi a condensazione e affini” del 2003 che tratta nello specifico gli aspetti dell’allontanamento della condensa che può essere scaricata direttamente in fogna senza il bisogno di neutralizzarne l’acidità, nonché dell’allontanamento dei gas combusti.
La caldaia a condensazione si differenzia, poi, da quelle tradizionali per la presenza di un sistema di raccolta e allontanamento della condensa, nonché per lo scambiatore di calore che deve garantire una particolare resistenza alla corrosione delle goccioline di condensa.
Inoltre, questo tipo di caldaia può essere benissimo associato ai pannelli solari termici in modo da garantire calore con il massimo risparmio energetico e con il minimo impatto ambientale.
Oggi le caldaie a condensazione di nuova generazione hanno anche il vantaggio di riuscire ad ottenere dei rendimenti altissimi mediante l’impiego di un sistema che recupera il calore latente di condensazione del vapore acqueo prodotto dai fumi. Inoltre, tali caldaie riescono a limitare le emissioni di monossido di carbonio e quelle di ossidi di azoto fino al 70% rispetto agli impianti tradizionali.
Le caldaie a condensazione sono in grado di raffreddare i fumi, facendoli ritornare allo stato liquido saturo, ottenendo così un recupero del calore che viene usato per preriscaldare l’acqua di ritorno dell’impianto di riscaldamento. Grazie a tale tecnologia la temperatura dei fumi in uscita conserva lo stesso valore della temperatura di mandata dell’acqua.
Perché si attui la condensazione è necessario che la temperatura dell’acqua di ritorno non superi i 57°C (c.d. punto di rugiada); a questa temperatura il vapore acqueo contenuto nella combustione inizia a formare sulle pareti del camino le goccioline d’acqua, ossia la condensa.
Quali sono gli impianti di riscaldamento che meglio si abbinano ad una caldaia a condensazione? Sono sicuramente quelli che a bassa temperatura come ad esempio gli impianti radianti a pavimento, a soffitto e a parete che hanno delle temperature di ritorno dell’acqua inferiori a 40°C.
Negli impianti tradizionali accade che nei periodi invernali, quando la caldaia funziona al massimo della sua potenza e la temperatura dell’acqua di ritorno supera i 57°C, oltre a non esserci condensazione, non vi è neppure alcun risparmio in termini di energia; mentre, quando la caldaia funziona a potenza ridotta, quindi con temperatura di ritorno dell’acqua inferiori a 57% si ottiene un risparmio energetico di quasi il 20%.
Scegliere la caldaia: Caldaia a pellet
La caldaia a pellet offre molto vantaggi tra cui quelli di essere sicura, economica, ecologica e con un rendimento che può arrivare fino al 90%. La caldaia alimentata a pellet è costituita appunto da una caldaia, da un bruciatore, dall’apparato di alimentazione e da un serbatoio di stoccaggio che può essere anche costituito da un silos esterno
. Alcuni tipi di caldaie a pellet permettono inoltre l’utilizzo di altri combustibili, diversi dal pellet, come ad esempio le biomasse.
Le caldaie a pellet odierne sono state poi dotate di molti automatismi che permettono l’accensione automatica, la regolazione automatica della temperatura, la segnalazione di eventuali anomalie, nonché sistemi automatici di blocco di sicurezza.
Scegliere la caldaia: Caldaia a biomassa
La caldaia a biomassa utilizza legno, nocciolino, pellet, mais e tritumi vari per il suo funzionamento, contribuendo a limitare le emissioni nell’ambiente e riuscendo a raggiungere rendimenti alti che possono superare il 90%. La caldaia a biomassa può essere utilizzata non solo per il riscaldamento ma anche per la produzione di acqua calda.
Rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento, quello a biomassa necessita di maggiore spazio sia per quanto riguarda il posizionamento della caldaia, sia per ciò che concerne il deposito del combustibile. Il locale nel quale installare la caldaia deve essere abbastanza spazioso, ben aerato e richiede spazio per la collocazione dell’apposito kit per la produzione di acqua calda.
Una volta scelta la caldaia giusta è buona regola installare sui termosifoni le valvole termostatiche che permettono di regolare la temperatura nelle varie stanze e di risparmiare sull’energia fino al 10-20%.
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