Per scegliere le lampadine occorre leggere l’etichetta . Dal prossimo 1° settembre 2012 non potranno più essere prodotte le lampadine ad incandescenza di potenza minore, ossia quelle tra i 25 ed i 40 Watt e ciò in linea a quanto stabilito dalla direttiva comunitaria 2005/32/Ce.
Le lampadine ad incandescenza, infatti, sono quelle che consumano di più e aumentano di conseguenza la nostra bolletta della luce. Basti pensare che l’illuminazione di casa incide circa il 15% sui consumi di luce, ragion per cui occorre scegliere bene l’illuminazione in modo da poter risparmiare.
Al posto delle vecchie lampadine ad incandescenza le alternative sono varie. Si può scegliere una lampadina alogena ad alta efficienza da 28W, oppure una lampadina al led da 8 W, o ancora una lampadina fluorescente compatta da 8 W. Tutte queste lampadine costituiscono una valida alternativa alle precedenti e producono la stessa luminosità.
La sostituzione delle vecchie lampadine ad incandescenza con quelle alogene, al led o fluorescenti consente di risparmiare circa l’80% sul consumo di energia in casa.
Certo, le nuove lampadine hanno un costo di molto superiore alle vecchie incandescenti, ma in compenso risparmiano energia e durano di più nel tempo (circa sette volte).
Per scegliere la lampadina giusta occorre leggere bene l’etichetta che dà un informazione sia sulle caratteristiche della lampadina che sul suo consumo di energia. L’etichetta è spesso stampata sull’imballaggio e può essere a colori o in bianco e nero.
Come si legge l’etichetta?
Nella prima parte è indicata l’efficienza energetica con una serie di frecce aventi una lunghezza crescente e colori diversi e ogni freccia è relazionata ad una lettera (dalla A che indica il consumo minore alla G che rappresenta quello maggiore) che indica i consumi. La seconda parte dell’etichetta è indicato il flusso luminoso (in lumen), la durata media della lampadina (in ore) , la potenza della lampada (in Watt) e l’efficienza luminosa in (lm/W) che rappresenta la quantità di energia elettrica assorbita e trasformata in luce. Quest’ultimo è il parametro in base al quale scegliere la lampadina meno energivora.
Al fine di capire, invece, quale sia la lampadina di maggiore qualità (qualità dell’illuminazione) occorre prendere in considerazione due ulteriori elementi, ossia la temperatura di colore (K) e l’indice di resa cromatica (Irc o Ra).
La temperatura di colore sta ad indicare la tonalità della luce emessa dalla lampadina che può assumere tre diversi toni di bianco.
Invece, l’indice di resa cromatica sta ad indicare il grado in cui i colori avvertiti con l’illuminazione artificiale si avvicinano a quelli reali. Quindi più è elevato quest’indice (100 è il massimo), maggiore sarà la resa cromatica. In genere si consiglia di non utilizzare lampadine aventi un indice inferiore a 85 quando devono essere posizionate in ambienti interni in cui si lavora, si studia o si permane comunque per molto tempo in quanto potrebbero dar luogo ad un disagio psicofisico.
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