
Si studiano nuovi bonus fiscali per rilanciare l’economia. Sgravi fiscali per l’arredamento allo studio del Governo.
Sgravi fiscali per l’arredamento allo studio del Governo. Mentre il Governo da un lato prova ad affrontare le prime emergenze, ossia l’Imu, l’Iva, ,gli esodati, i precari, ecc., dall’altro cerca di mettere in campo nuove iniziative per rilanciare l’economia.
Sull’Imu un primo segnale vi è già stato, grazie all’emanazione del decreto che sospende il pagamento della rata di giugno facendola slittare a settembre, diverso è il discorso sull’Iva il cui aumento scatterà a luglio e che potrà avere ulteriori effetti negativi sull’economia, portando ad una diminuzione dei consumi.
L’aumento dell’Iva, secondo il vice ministro dell’economia Luigi Casero, può avere un effetto ambiguo: “se la contrazione dei consumi è particolarmente elevata essa, più che compensare l’aumento dell’aliquota e quindi del gettito complessivo diminuisce”. Tale manovra avrebbe, cioè, come conseguenza il calo del gettito. Senza contare i numerosi effetti collaterali che ne potrebbero derivare. Infatti, se l’aumento si trasferirà sui prezzi, i consumatori diminuiranno gli acquisti dato che il loro reddito non aumenta di conseguenza, né può essere ridotto il loro modesto risparmio. Se poi l’aumento dell’Iva ricadrà sulle imprese, molte di queste saranno costrette a chiudere i battenti, mentre altre aumenteranno le vendite in nero.
E’ per tale ragione che il capogruppo alla Camera, Renati Brunetta, chiede che non si proceda all’aumento dell’Iva.
Un modo per cercare di far riprendere l’economia potrebbe allora essere quello di prevedere dei bonus, così come si è già fatto per le auto. In pratica, si detassa un determinato acquisto per accrescerne i consumi e dare così fiato ad un intero settore. Il ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi, manifesta la volontà di agevolare le famiglie mediante l’introduzione di agevolazioni per l’acquisto di mobili necessari per la vita delle giovani coppie. Sperando che tale sgravio fiscale per l’arredamento non vada a favorire i produttori di mobili stranieri, vanificando in tal modo ogni sforzo.
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