Tasso misto nel mutuo. Il tasso misto è una formula adottata di recente dalle banche per venire incontro al cliente ed evitare che egli possa essere costretto a scegliere per forza tra il fisso e il variabile.
Tasso misto nel mutuo
Si tratta, in sostanza, di applicare al mutuo entrambi i tassi in modo da concedere a chi lo contrae, la facoltà di adattare il tipo di tasso di interesse alle sue particolari esigenze.
Il tasso misto può definirsi flessibile, grazie alla possibilità di passaggio che offre da un tasso all’altro; chiaramente l’applicazione del tasso fisso o di quello variabile, potrà essere stabilita dallo stesso Ente erogatore o scelta dal mutuatario, attraverso la cosiddetta facoltà di opzione.
In questo caso specifico si parlerà di mutuo con opzione e generalmente le banche offrono la possibilità di “cambio” dopo due e cinque anni; è bene sapere, però, che tale opzione è un servizio a pagamento, per cui ogni volta che il cliente vorrà usufruirne, sosterrà un costo.
In entrambi i casi, il momento in cui si potrà effettuare il passaggio da fisso o variabile e viceversa, sarà stabilito in sede di stipula, cioè al momento della firma del contratto di mutuo.
Altro fattore importante da tener presente è che il tasso misto, proprio perché prevede la compresenza del tasso fisso e variabile, è calcolato su due componenti, ossia, una parte di finanziamento indicizzata all’euribor e l’altra all’irs, espresse in percentuale.
Per comprendere meglio il concetto, il tasso misto è la risultante del 70% indicizzato all’ euribor, il 30% al fisso, oppure al 50% e 50% o ancora 30% indicizzato all’euribor e 70% all’irs.
Tasso misto nel mutuo – di Stefania Guerrera
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