La Legge di Stabilità varata dal Governo sembra non piacere a molti. Trise : una stangata per gli inquilini, ma non per tutti
Trise : una stangata per gli inquilini, ma non per tutti. In questi giorni si parla di stangate, calcoli, aumenti, tasse e chi più ne ha più ne metta. Occhi puntati soprattutto sulla Trise che sembra non aver dimenticato proprio nessuno: interesserà sia proprietari che inquilini.
Questa nuova tassa si compone di due parti: la Tari (rifiuti), calcolata in base ai metri quadrati o alla quantità di rifiuti e quindi pagata da chi occupa l’immobile (ovvero anche dall’inquilino) e la Tasi (servizi indivisibili), tributo calcolato sul valore catastale. Se la casa è affittata, l’inquilino dovrà pagare la tassa sui servizi indivisibili per una quota tra il 10 e il 30% dell’importo totale, a scelta dei Comuni. In sostanza un inquilino pagherà i rifiuti che produce, e una quota della Tasi.
Sulla base imponibile, la scelta è lasciata alle amministrazioni comunali: potrà essere quella dell’Imu (dunque rendita catastale moltiplicata per 160) oppure la superficie, come per la Tari. Nel primo caso l’aliquota di base sarà pari all’1 per mille, nel secondo sarà dovuto 1 euro a metro quadrato.
Se si pagherà di più o di meno, resta tutto da vedere. Ma secondo la Cgia di Mestre, l’introduzione della Tasi potrebbe dar vita ad un paradosso e costare addirittura più dell’Imu sulle abitazioni più modeste. Se, infatti, l’Imu prevedeva una soglia di esenzione sotto i 200 euro oltre a sgravi per figli a carico, la nuova Trise non prevederà tale bonus.
Ma che succede a coloro che abitano per pochi mesi in un’abitazione, ad esempio gli studenti? Tranquilli, ci sono buone notizie. Stando a quanto si legge nella bozza di Legge di Stabilità 2014, gli inquilini non pagheranno la Tari e la Tasi se il periodo di occupazione dell’immobile non supera i 6 mesi nel corso dello stesso anno solare. Quindi, in questo caso, entrambi i tributi saranno a carico dei proprietari.
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