Dal 2012 l’Imu anche su immobili rurali. A partire, dunque, dal prossimo anno anche gli immobili rurali che finora non erano tassati verranno sottoposti all’Imu, come previsto dalla Manovra Monti pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 6 dicembre scorso.
L’Imu è un imposta avente ad oggetto fabbricati e terreni e naturalmente l’abitazione principale. A partire dal gennaio 2012 sostituirà l’Ici e l’Irpef sulla rendita catastale.
La nuova manovra prevede espressamente che debbano venire tassati anche gli edifici rurali, ossia quelli che sono iscrivibili nel catasto fabbricati nella categoria D/10. Inoltre, anche se la norma non lo prevede espressamente, si ritiene che siano ricomprese le abitazioni rurali in categoria A/6, classe R.
La conseguenza è che dal 2012 aumenterà la base imponibile dell’Imu in quanto l’imposta colpirà nello specifico i magazzini di prodotti agricoli, le serre, i fabbricati volti al ricovero di animali e attrezzi, gli impianti di produzione di energia tramite risorse fotovoltaiche o agroforestali, le case rurali, l’abitazione del titolare dell’impresa agricola e così via.
Un problema che ancora rimane da risolvere è quello dei fabbricati rurali mai dotati di rendita catastale in quanto iscritti nel catasto terreni. Infatti, solo dopo il Dm n. 28 del 1998 le nuove costruzioni rurali e quelle già esistenti sottoposte a ristrutturazione sono state iscritte obbligatoriamente nel catasto fabbricati.
Se i fabbricati rurali non dotati di rendita catastale non vengono tassati con l’Imu si creerebbe una disparità di trattamento tra fabbricati uguali ma che non sono tutti sottoposti all’Imu. Pertanto, si ritiene presumibile che l’imposta comunale propria sia da applicare anche alle costruzioni rurali non aventi rendita catastale, rimanendo ancora irrisolto il problema di come superare la mancanza di rendita catastale. Per questo motivo si rende necessario un intervento del Parlamento volto a chiarire tali dubbi.
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