Nell’articolo di ieri avevamo anticipato quali sarebbero stati con molta probabilità le modifiche previste dal decreto sulle semplificazioni fiscali in materia di Imu sugli immobili rurali. Acconto IMU agricoltura.
Gli emendamenti Acconto IMU agricoltura
Acconto IMU agricoltura. Nella giornata di ieri sono dunque arrivati i tanto attesi emendamenti dell’Imu in agricoltura. E’ stato stabilito che gli agricoltori avranno, nel mese di giugno, un acconto Imu ridotto del 30%, mentre il saldo del 70% andrà versato a dicembre. Il pagamento dell’imposta per i fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni dovranno invece essere eseguiti in un’unica soluzione, ossia a dicembre.
Per ciò che concerne poi i capannoni agricoli situati nelle zone montane oltre i 1000 metri è stato stabilito l’esenzione dall’Imu.
Ultimo ritocco per l’imu agricola riguarda la previsione che sui terreni, anche se incolti, ed esenti dall’Imu si continuerà a pagare comunque l’Irpef sui redditi fondiari e le relative addizionali.
Ma modifiche sono state previste anche per i proprietari degli immobili storici.
Acconto IMU agricoltura.
Per quanto riguarda i proprietari delle dimore storiche, gli emendamenti che prevedono sconti ed agevolazioni Imu per i palazzi ed i castelli sono in realtà inesistenti perché viene aumentata la base imponibile di tali immobili; vengono in pratica meno i benefici fiscali goduti sinora per le altre imposte, con la conseguenza che l’Imu sulle dimore storiche sarà notevolmente superiore rispetto alla vecchia Ici sulle stesse.
Un emendamento riguarda poi le aliquote Imu dei Comuni. Sostanzialmente, è stato previsto che i Comuni avranno tempo fino al 30 settembre, non più fino al 30 giugno, per fissare le aliquote Imu. Inoltre, vengono esentati dalla quota erariale, ossia dal 50% dell’imposta calcolata ad aliquota di riferimento, gli immobili di proprietà dei Comuni che si trovino sul territorio comunale. La quota erariale viene meno anche per gli alloggi Iacp e per gli alloggi delle cooperative a proprietà indivisa, in modo da non far pesare in misura doppia sui Comuni il carico del trattamento fiscale agevolato riservato a tali immobili.
Lascia un commento