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Aprire un asilo in casa propria. Modalità e formalità

30 Novembre 2012 by Redazione Lascia un commento

aprire asilo nido

Continuiamo l’articolo precedente su come aprire un asilo nido nella propria abitazione (link). Dicevamo che, seppur differendo di alcuni particolari da regione a regione, aprire un asilo nido famiglia richiede dei requisiti di base onnivalenti. Formalità per aprire un asilo in casa

 

Le modalità e le formalità per aprire un asilo

Formalità per aprire un asilo in casa. Gli spazi devono essere luminosi e puliti, le prese della corrente coperte con gli appositi apparecchi salva-dita, gli impianti a gas ed elettrico a norma. Ogni bambino necessita di minimo 4-5 mq a disposizione in un locale che sia diverso da quelli abitativi della casa. I bambini, cioè, devono stare in un locale appositamente dedicato a loro, non in una cucina, ad esempio, ed essere liberi di giocare, gattonare o fare i primi passi in comodità e sicurezza. In alcune regioni è necessario anche avere uno spazio all’aria aperta dove far giocare i bambini nelle belle stagioni.

Circa gli orari si può essere elastici, pur rispettando i limiti che la propria regione impone. In Piemonte e Toscana, per esempio, il limite orario è di massimo 4 ore, effettivamente poche per una mamma lavoratrice. In Puglia le ore salgono a 6, fino ad arrivare ad un massimo di 10 ore in alcune regioni.

aprire asilo nidoLavoro da casa: Formalità per aprire un asilo in casa

Colei che decide di aprire un asilo nido in casa deve proporre alle mamme che decidono di affidarle i propri bambini un vero e proprio piano educativo dove verranno esposti i giochi e le attività ludiche e artistiche pensate per l’educazione e l’apprendimento del piccolo.

La responsabile del nido famiglia non può improvvisarsi tale e per aprire la propria attività deve avere un titolo di studio ben specifico. In alcune regioni basta aver frequentato un corso di formazione regionale e aver compiuto un determinato numero di ore di tirocinio: così avviene Lazio, Veneto e Liguria.

Per le educatrici serve un diploma di liceo socio-pedagogico, magistrale, una qualifica di assistente per l’infanzia o la laurea in Scienze dell’Educazione. La laurea è requisito obbligatorio in Friuli, Marche, Puglia e Toscana.

Si deve presentare un progetto della  propria attività al Comune e alla ASL, che ci chiederà di compilare dei moduli con la descrizione delle attività, delle ore previste, dei servizi etc. Per rendere l’iter burocratico un po’ più semplice molte mamme decidono di entrare in una cooperativa.

Le formalità per aprire un asilo in casa

Formalità per aprire un asilo in casaSe l’asilo è aperto da una ditta privata tra l’educatrice e i genitori dei bambini si stipula un contratto di prestazione di servizi. Se la struttura è di una famiglia si stipula una scrittura privata con tutti i dettagli dell’accordo. In alcune regioni è possibile partecipare a dei bandi per la Ristrutturazione e l’adeguamento dei locali, basati sui fondi dell’ Unione Europea.

Le rette vanno dai 300 ai 600 euro mensili, il che vi permetterebbe di rientrare nelle spese di inizio attività già dopo un anno. Ciò che più serve per questo lavoro è però la passione, la pazienza e la coscienza che starete condividendo la nostra casa con persone esterne alla vostra famiglia.

Vedi anche: Aprire un asilo nido in casa propria

 Formalità per aprire un asilo in casa – di Michela Dumasi

Archiviato in:Burocrazia casa Contrassegnato con: asilo, b&b, immobili

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