
Iva: “Niente aumento”, parola di Letta. Il premier Enrico Letta ha presentato alla Camera il suo progetto per entrare nella Terza Repubblica. Aumento Iva. NO all’aumento dell’Iva.
Aumento iva. NO all’aumento dell’Iva. Si parla di riduzione delle tasse sul lavoro, taglio dell’Imu, no all’aumento dell’Iva, reddito minimo per le famiglie bisognose, revisione del patto di stabilità interno e soprattutto rinegoziazione dei patti europei.
Il programma sembra ambizioso e soprattutto sembra che eviterà agli italiani una gran bella stangata estiva. Dal 1 luglio 2013 l’aliquota del 21% sarebbe dovuta salire al 22%.
Secondo le stime della CGIA di Mestre tale aumento dell’IVA sarebbe costato fino a 103 euro a famiglia: “nel caso di un nucleo costituito da 3 persone l’aumento medio annuo avrebbe toccato gli 88 euro e nel caso di una famiglia di 4 componenti di 103 euro.
Visto che per il 2013 l’aumento dell’Iva avrebbe solo riguardato il secondo semestre, per l’anno in corso l’aggravio sarebbe stato la metà: 44 euro per la famiglia da 3 persone; 51,5 euro per quella da 4”.
I rincari sarebbero scattati, tra le bevande, su vino e birra, e poi sui carburanti, riparazioni auto (33 euro all’anno per una famiglia di tre persone, 39 euro se il nucleo è composto da 4 persone), abbigliamento, calzature (18 euro all’anno per una famiglia di 3 persone, 20 euro se il nucleo è da 4), mobili, elettrodomestici, giocattoli e computer (13 e 17 euro). Previsti aumenti anche per i pedaggi autostradali e per le già salate assicurazioni RC Auto e Moto.
Dal passaggio dal 21% al 22% dell’aliquota Iva si sarebbe salvata la spesa dei beni di prima necessità: alimentari, sanità, istruzione o abitazione, tutti beni ai quali si applica l’Iva al 10% o al 4%, o non si applica affatto.
Aumento Iva. NO all’aumento dell’Iva – di Elisabetta Paladini
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