
Le cessioni di beni, siano essi immobiliari o di terreni, fino al 2011 sono stati sempre esenti da ogni tipo di tributo. Cessioni di immobili: aumenta la tassazione
Cessioni di immobili: aumenta la tassazione. Infatti, la legge n.74 del 1987 (art.19) aveva sancito l’esenzione totale dai tributi in caso di trasferimenti di beni.
Successivamente la Corte Costituzionale, con sentenza n. 154 del 1999, ha esteso tale previsione anche alle cessioni effettuate nell’ambito di procedimenti di separazione coniugale (l’esenzione era già prevista per le cessioni tra ex coniugi).
Ora, a partire dal 2014 si passerà da un regime completamente esente da tassazione ad un regime di tassazione dei trasferimenti immobiliari, anche tra ex coniugi, e dei trasferimenti di terreni agricoli. Quindi, non solo saranno nuovamente tassate le cessioni di fabbricati, ma anche quelle di terreni agricoli, venendo meno l’applicazione dell’aliquota agevolata per i fondi rustici a favore dei coltivatori diretti.
La tassazione scende solo per la prima casa.
L’impianto di tassazione quindi prevede due aliquote, quella del 2% e quella del 9%; l’imposta ipotecaria e catastale vengono invece ridotte a 50 euro ciascuna. Per cui nel caso di acquisto di un terreno da parte di un coltivatore diretto, occorrerà tener conto dell’aliquota del 9% e di 50 euro per l’imposta ipotecaria e 50 euro per l’imposta catastale (esempio: ipotizzando un acquisto di 100 mila euro, la tassazione sarà di 9 mila euro, più 50 euro, più 50 euro).
In sostanza, dal prossimo anno chiunque acquisti un immobile o un terreno agricolo, anche nelle aree montane, pagherà l’aliquota onnicomprensiva del 9%.
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