Spese notaio. Compravendita e mutuo: il ruolo del notaio ed i costi. Nella compravendita di un immobile legata al mutuo, il compito principale del notaio è quello di verificare il diritto di proprietà dello stesso, accertando che esso sia libero da ipoteche o altri vincoli che potrebbero ostacolare sia la vendita che l’iscrizione ipotecaria da parte della banca.
Spese notaio. Compravendita e mutuo: il ruolo del notaio ed i costi.
Il primo accertamento riguarda una ricerca effettuata presso l’ufficio dei registri immobiliari (visura ipotecaria), seguito dalla verifica del regolare accatastamento dell’immobile oggetto di vendita; tali verifiche vengono effettuate dal notaio sugli ultimi venti anni di vita della proprietà in questione.
Superata questa prima ed importante fase, egli procede a redigere gli atti di compravendita e mutuo, seguiti dalla fissazione della stipula; in sede della stessa, inoltre, il notaio è tenuto a fornire con imparzialità tutti i chiarimenti e le spiegazioni che le parti dovessero richiedere.
Al momento della firma dell’atto di compravendita, tutti i rischi legati all’immobile sono a carico dell’acquirente, così come gli oneri legati alla gestione dello stesso.
Ma vediamo quanto costa redigere i due atti, discernendo gli onorari del notaio dalle imposte dovute allo Stato.
I primi riguardano il costo dell’atto di compravendita e quello di mutuo, altrimenti detti anche onorari notarili e sono direttamente proporzionali al costo dell’immobile ed all’ipoteca iscritta, variando a seconda della Provincia in cui il notaio opera e tenendo presenti gli importi minimi stabiliti dal consiglio notarile.
Le imposte, invece, racchiudono le spese di registro, l’Iva e le imposte fisse, che cambiano a seconda della tipologia di atto, dell’importo dell’ipoteca e della banca che concede il mutuo.
Esse vengono calcolate anche tenendo presente la figura del venditore, ossia, che egli sia un privato o un costruttore, se l’immobile sia prima o seconda casa e che la destinazione d’uso sia abitazione privata o uso commerciale.
Vediamo un esempio concreto: se si acquista un immobile da un privato, che sia prima o seconda casa, per conteggiare le imposte è sufficiente fare questo calcolo: rendita catastale +115,5 (se prima casa), + 126 (se seconda casa).
Dal calcolo su descritto viene fuori il valore catastale e le imposte da versare saranno le seguenti:
1° casa = valore catastale x 3% (equivalente all’imposta di registro) + 168,00 euro (imposta fissa ipotecaria) + 168,00 euro (imposta fissa catastale);
2° casa = valore catastale x 7% + 2% + 1%.
Spese notaio. Compravendita e mutuo: il ruolo del notaio ed i costi. – di Stefania Guerrera
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