Con il DL Salva-Italia edilizia semplificata. Il Decreto Salva Italia semplifica le procedure per i lavori edilizi, prevedendo la realizzazione diretta di opere di urbanizzazione a scomputo, accordi più rapidi per gli alloggi pubblici e l’utilizzo di nuovi materiali.
Per ciò che concerne le opere di urbanizzazione a scomputo, il decreto Salva-Italia prevede che l’Amministrazione, concedente il permesso di costruire, può prevedere che il soggetto, congiuntamente alla richiesta del permesso, esibisca anche un progetto preliminare delle opere di urbanizzazione da svolgere, indicando inoltre il tempo massimo in cui le opere devono essere terminate. Solo in seguito l’Amministrazione va ad indire una gara per la progettazione esecutiva e per l’effettuazione dei lavori. In pratica, il decreto Salva-Italia in tal modo permette di risparmiare il tempo occorrente per le procedure di selezione e di svolgimento della gara, in quanto spetta al titolare del permesso di costruire l’esecuzione diretta delle opere di urbanizzazione primaria (come strade, fognature, rete elettrica e del gas, rete idrica, illuminazione pubblica, parcheggi, spazi verdi attrezzati) funzionali all’intervento di trasformazione urbanistica del territorio. Naturalmente ciò è possibile solo per le opere di importo inferiore a 4milioni e 845mila euro.
Finora, al contrario, la normativa prevedeva per il titolare del permesso di costruire l’obbligo del pagamento, ai fini del rilascio del permesso, di un contributo commisurato all’incidenza degli oneri di urbanizzazione, nonché al costo del fabbricato. Il titolare del permesso poteva, però, decidere di effettuare direttamente le opere di urbanizzazione; in tal caso il costo delle opere veniva detratto dal contributo dovuto.
Per ciò che concerne l’edilizia residenziale pubblica, il decreto Salva-Italia ha introdotto una novità consistente nel fatto che gli accordi di programma per l’esecuzione di interventi di edilizia residenziale pubblica devono ora essere approvati con decreto del ministero delle Infrastrutture e non più con Dpcm. Anche questa novità è volta a snellire il procedimento edilizio, in considerazione del fatto che finora il ministero delle Infrastrutture ha promosso la stipula di accordi di programma che poi dovevano essere approvati mediante Dpcm.
Per quanto riguarda l’uso di materiali innovativi, il decreto Salva-Italia prevede che nel caso in cui vengano usati materiali o sistemi costruttivi differenti da quelli disciplinati dalle norme tecniche in vigore, l’idoneità di siffatti materiali deve essere attestata mediante una dichiarazione del Presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Ulteriore novità consiste nel fatto che il parere del suddetto Consiglio non è più necessario per effettuare prove su materiali da costruzione a laboratori diversi da quelli degli istituti universitari, dal laboratorio di scienza delle costruzioni del centro studi, dal laboratorio RFI, nonché dal Centro sperimentale Anas. In tali casi l’autorizzazione viene rilasciata con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
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