Misure di sicurezza antincendio in condominio. All’interno di un condominio spetta all’amministratore adottare le misure di sicurezza antincendio. Antincendio condominio. Gli obblighi antincendio dell’amministratore.
Antincendio condominio. Gli obblighi antincendio dell’amministratore. In tal senso egli è tenuto ad ottenere il c.d. certificato di prevenzione incendi qualora tra le parti comuni del condominio vi siano le attività rientranti nel D.M. 16.02.1982 e nel D.P.R. n. 37 del 1998.
Cosa si intende per misure di sicurezza antincendio?
Il d.lgs n.81 del 2008 definisce la prevenzione incendi come quella funzione di interesse pubblico volta a garantire la sicurezza della vita umana, l’incolumità delle persone e la tutela dei beni e dell’ambiente mediante lo studio, la predisposizione, nonché la sperimentazione di norme, provvedimenti e accorgimenti che evitano l’insorgere di incendi e degli eventi ad essi connessi.
Naturalmente tale interesse va perseguito secondo criteri applicativi uniformi su tutto il territorio italiano.
Antincendio condominio: Settore di applicazione
La prevenzione incendi si spiega in ogni settore in cui vi sia l’esposizione al rischio di incendio, dunque anche nell’ambito della sicurezza nei luoghi di lavoro, del controllo dei pericoli di incidenti correlati con determinate sostanze pericolose, dell’energia e dei prodotti da costruzione.
Il succitato decreto legislativo, a parte dare la definizione della prevenzione incendi, non introduce alcuna nuova disciplina in materia ma si limita solo a rinviare, quanto alla definizione di determinati aspetti, ad altri decreti successivi.
In particolare il d.lgs 81/2008 rimanda a successivi decreti, ancora da emanare, la definizione:
1) dei criteri volti ad individuare:
– le misure necessarie per evitare la comparsa di incendi e per limitarne le conseguenze;
– i sistemi di controllo e custodia degli impianti e attrezzature antincendio;
– i criteri per gestire le emergenze.
2) delle caratteristiche del servizio di prevenzione e protezione antincendio, nonché i requisiti che deve avere il personale addetto.
Antincendio condominio: Qual è la normativa applicabile?
Si ritiene che fino a quando non vengano adottati tali decreti bisogna fare riferimento alle disposizioni contenute nel D.lgs n.139 del 2006 e ai criteri generali di sicurezza antincendio.
Le parti comuni del condominio
All’interno di un condominio spetta all’amministratore dello stesso osservare le idonee misure di sicurezza antincendio, in particolare ottenendo il certificato di prevenzione incendi (CPI) qualora vi siano nelle parti comuni dell’edificio attività che rientrano nell’ambito di applicazione del D.M. 16.02.1982, del D.P.R. n.37 del 1998 e delle relative norme collegate (centrale termica, impianto ascensore,ecc.)
Attività commerciali in condominio
Qualora poi all’interno del condominio siano presenti delle attività commerciali o produttive di privati e soggette al controllo antincendio, le relative procedure in materia non sono di competenza del condominio.
Il d.lgs n. 81 del 2008, all’art 18, comma 2, lettera b), afferma che il datore di lavoro ha l’obbligo di nominare anticipatamente i lavoratori deputati all’attuazione delle misure di prevenzione incendi.
Procedimento per l’ottenimento del certificato di prevenzione incendi (CPI)
Come prima cosa, al fine di ottenere il CPI, occorre richiedere il parere di conformità del progetto di nuove attività o di modifiche alle attività già esistenti.
Per tale motivo i responsabili di attività rientranti in quelle indicate dal ministro dell’Interno 16.2.1982 devono presentare un’apposita domanda di parere di conformità al Comando provinciale dei Vigili del fuoco. La domanda va redatta su modello PIN1 a cui dovrà essere allegato:
– documentazione tecnico-progettuale, la scheda informativa generale, nonché una relazione tecnica e gli elaborati grafici;
– copia del versamento fatto in favore della Tesoreria provinciale dello Stato;
Il Comando deve pronunciarsi sulla conformità dei progetti presentati entro 45 giorni, salvo casi particolari in cui tale termine può essere prorogato fino a 90 giorni.
Se il Comando non si esprime nel termine previsto ciò vale come silenzio-rifiuto.
Nel caso di complessi edilizi o stabilimenti produttivi in cui coesistono più attività, ma la cui gestione è affidata ad un unico soggetto, va presentata una sola domanda e quindi un solo progetto per ottenere il rilascio di un unico certificato di prevenzione incendi.
Dopo aver ottenuto il parere positivo sulla conformità occorre richiedere con apposita istanza al Comando provinciale dei Vigili del fuoco la visita di sopralluogo che verifichi la reale adozione delle misure di sicurezza previste nel progetto precedentemente approvato.
Oltre all’istanza di sopralluogo deve essere presentata anche una serie di certificazioni e dichiarazioni, firmate da professionisti abilitati, che comprovino la conformità alla normativa delle opere, dei materiali usati e degli impianti installati.
L’istanza di sopralluogo deve essere redatta secondo il modello PIN3. All’istanza vanno poi allegati:
– copia del parere del Comando provinciale dei Vigili del fuoco sul progetto;
– le dichiarazioni e certificazioni poc’anzi dette;
– copia del versamento a favore della Tesoreria provinciale dello Stato.
Il sopralluogo avviene di norma entro 90 giorni dalla presentazione dell’istanza, salvo proroga di 45 giorni. In caso di esito positivo del sopralluogo, entro i successivi 15 giorni viene rilasciato all’interessato il CPI.
Il certificato di prevenzione incendi contiene eventuali limiti, divieti da rispettare e l’indicazione di impianti e attrezzature antincendio che devono essere presenti.
Chi è interessato ad ottenere il CPI può, in attesa del sopralluogo, presentare una dichiarazione al fine di poter iniziare a svolgere l’attività in maniera provvisoria
La dichiarazione di inizio attività deve essere redatta secondo il modello PIN 4.
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