A seguito dell’introduzione della nuova tassa sulla casa applicabile anche sulla prima casa, l’Imu, che sostituisce di fatto l’Ici a partire dal 1° gennaio 2012, si è assistito ad un aumento della rendita catastale del 60% circa e dei moltiplicatori in base ai quali calcolare la base imponibile. IMU case vecchie
IMU case vecchie. La conseguenza di ciò è che i valori catastali di molte case risultano elevati, in taluni casi anche oltre i valori di mercato previsti per quella determinata tipologia di casa.
E questo accade anche e soprattutto per quelle case che si trovano in quartieri ora degradati o per quelle che si trovano in una situazione di rovina, senza servizi ed in un pessimo stato di conservazione. Ciò si è verificato in quanto la categoria catastale di un immobile viene data nel momento in cui esso viene ultimato, e tale categoria viene mantenuta anche se dopo, col tempo, tali fabbricati cadono in rovina o si degradino.
Che fare allora? Dal momento che è in progetto una riforma del catasto, prima ancora che questa sia operativa è possibile per i proprietari di case si trovino in pessimo stato di conservazione, degradati e del tutto inabitabili, presentare una denuncia di variazione. Con tale denuncia si deve chiedere, anche attraverso l’ausilio di un tecnico professionista, il passaggio di tali immobili degradati alla categoria catastale F/2, che non ha rendita, in modo da non essere tassati. Sempre che il regolamento comunale non abbia previsto il pagamento dell’imposta sul valore dell’area.
La denuncia di variazione può essere fatta anche dai proprietari di uffici e negozi che col tempo hanno dovuto chiudere e cambiare utilizzo, ad esempio come deposito, ottenendo in tal modo la possibilità di non essere tassati o di esserlo comunque in maniera minore.
IMU case vecchie.
Quegli immobili che siano degradati sono in parte possono essere divisi in modo da separare la parte ancora in buono stato da quella degradata, per la quale si può chiedere con la denuncia di cui sopra, la riduzione della rendita catastale nella categoria F/2.
Per quelle case che si trovano in quartieri degradati, si deve procedere in maniera diversa. La Corte di Cassazione, con sentenza n. 22557 del 2008 , ha previsto che sia possibile richiedere una riduzione della rendita attraverso la presentazione di un’istanza all’Agenzia del Territorio. Inoltre, nel caso in cui la classificazione catastale non sia di proprio gradimento, il proprietario dell’immobile può ricorrere al giudice ordinario.
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