Imu, Letta: “Faremo la riforma”. Nel frattempo si paga l’Imu sulla seconda casa
Imu. Aliquota seconda casa. «Rispetteremo la data del 31 agosto per la riforma dell’Imu». Lo ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta intervistato dal direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli e dall’economista Tito Boeri al Festival dell’Economia di Trento. Il premier è tornato a garantire che l’esecutivo «rispetterà la scadenza del 31 agosto per la riforma delle tasse» sulle proprietà immobiliari. «Credo ci sia bisogno di strumenti di solidarietà, ma vorrei si ragionasse con la prospettiva che prima o poi in Italia si potranno ridurre le tasse».
Nel frattempo, mentre l’attuale decreto del Governo ha fatto slittare il pagamento della rata del 16 giugno per l’Imu della prima casa a settembre, restano comunque i problemi per coloro proprietari della seconda casa. La scadenza fissata per il pagamento dell’imposta municipale da parte di tutti i contribuenti è il prossimo 17 giugno.
Sono considerate “seconde case“: gli immobili acquistati a scopo di investimento, ad esempio per affittarli, ma anche gli immobili sfitti non occupati, le case utilizzate per le vacanze o qualsiasi altro immobile nel quale il proprietario non risiede con il proprio nucleo familiare. Devono essere considerate “seconde case” anche le abitazioni concesse in comodato d’uso ai parenti.
I passaggi per il calcolo dell’imposta sono i seguenti: prima “si individua la rendita catastale e la si rivaluta del 5%, poi la si moltiplica rivalutata per il coefficiente 160 in modo da ottenere il valore catastale. Quindi occorre verificare l’aliquota, diversa comune per comune, e le detrazioni applicabili. Quella forfettaria di 200 euro e quella di 50 euro per ogni figlio convivente minore di 26 anni, fino a un massimo di 8 figli. Il versamento può essere fatto con il modello F24 o con bollettino postale”.
L’aliquota IMU per le abitazioni secondarie e relative pertinenze è quella base del 7,6 per mille. I Comuni in molti casi non hanno ancora comunicato le aliquote. In questi casi si deve pagare esattamente la metà di quanto pagato nel 2012.
Tuttavia, stando ai dati pubblicati dal Sole 24 Ore, sembra che siano previsti aumenti per le categorie di immobili soggetti al pagamento IMU. Ad esempio, “su un capannone di 2.000 metri quadrati, a Milano si pagheranno 18.269 euro ovvero il 175,6% in più rispetto all’ICI 2011, a Roma 17.721 euro cioè il 96,9% in più, a Napoli 18.269 euro (+96,9%), a Bologna 17.475 euro (+96,9%), a Torino 15.886 euro (+129,7%). Non va meglio su un albergo in centro di 1.000 metri quadrati: a Milano 20.017 euro ovvero il 175,6% in più, a Roma 21.017 euro (+96,9%), a Napoli 17.872 euro (+96,9%), a Bologna 16.657 (+96,9%), a Torino 16.442 euro (+129,7%)”.
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