Monti: Ici 2012, Imu 2012 e rendite catastali 2012. E’ stata introdotta nuovamente l’Ici sulla prima casa. Per il 2012, quindi, ci si troverà nuovamente a pagare, dopo un periodo di esenzione dal 2008 al 2011, l’imposta comunale sugli immobili.
(Imu 2012-2014 a seguito del decreto Salva-Italia)
Quest’ultima è stata reintrodotta, però, non prevedendo delle aliquote progressive legate al valore del patrimonio immobiliare e mobiliare posseduto dal singolo contribuente, ma unicamente in base alla distinzione tra abitazione principale, in cui si è residenti, e altre abitazioni.
Se poi si considera che alla reintroduzione dell’Ici per il 2012 si affiancherà anche un aumento del 60% delle rendite catastali degli immobili, risulta chiaro come che chi avrà degli immobili aventi una scarsa rendita castale avrà molto meno da pagare.
In pratica, dal 2012 accade ciò: aumento del 60% delle rendite catastali che quest’anno costituivano la base imponibile e introduzione di una griglia di aliquote aventi come base il 7,6 per mille che rappresenta l’aliquota stabilita per l’Imu (imposta municipale sugli immobili) e che doveva essere introdotta nel 2014 al posto dell’Ici.
Queste novità operanti dal 2012 prevedono anche che Comuni abbiano un notevole margine di libertà. Infatti, sulle abitazioni principali, l’aliquota di riferimento è il 4 per mille del valore catastale (aumentato ora del 60%), ma i Comuni possono aumentare oppure ridurre l’aliquota di 2 millesimi di punto, cosa che non era assolutamente possibile in precedenza. Comunque, molto difficilmente i Comuni procederanno a riduzioni del tributo considerando il fatto che la nuova manovra prevede anche tagli sui trasferimenti agli enti locali.
Per ciò che concerne le seconde case, i Comuni avranno la possibilità di far aumentare o ridurre l’aliquota base del 7,6 per mille sul valore catastale di 3 punti millesimali. Questo significa che se prima l’aliquota per le seconde case poteva arrivare al massimo al 7 per mille (9 per mille nelle città ad elevata tensione abitativa e per le abitazioni sfitte da più di 1 anno), dal 2012 sulle seconde case si arriverà a pagare fino al 75% in più.
Tutto ciò avrà sicuramente delle conseguenze negative sul mercato immobiliare, anche e soprattutto in considerazione che la riforma non prevede disposizioni a favore di case date in affitto e per le quali era prevista un’aliquota fissa del 4 per mille. Acquistare una casa come investimento non sarà più tanto allettante.
Una precisazione necessaria va fatta: l’aumento del 60% delle rendite catastali degli immobili per il 2012 si applica unicamente ai fini Ici ed Imu e non anche sulle compravendite o sull’Irpef che è dovuta sulle case diverse da quelle costituenti abitazioni principali.
Ultima novità della manovra riguarda l’introduzione per il 2013 del tributo comunale sui rifiuti e servizi, Res, che riguarderà colui che utilizza l’abitazione, ossia l’inquilino nel caso di affitto.
(Imu 2012-2014 a seguito del decreto Salva-Italia)
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