Qualora si sia chiesto un mutuo oppure ci si sia rivolti ad una finanziaria al fine di poter pagare nell’anno corrente, il 2011, le spese sostenute per opere di ristrutturazione edilizia ( per cui è prevista la detrazione del 36%) o per interventi di riqualificazione energetica ( per cui è prevista una detrazione del 55%), ciò non influisce sul meccanismo dell’agevolazione fiscale prevista per gli interventi succitati. La persona che effettua l’intervento dovrà solo ripartire in più anni l’uscita finanziaria.
Nel caso la persona abbia chiesto un mutuo o finanziamento bancario il pagamento delle spese viene eseguito direttamente dal contribuente, una volta avuta la liquidità necessaria da parte dell’istituto di credito. Invece, qualora la persona si sia rivolta ad una finanziaria, il pagamento delle spese non viene effettuato dalla persona che ha richiesto il finanziamento, ma direttamente dalla finanziaria.
Inoltre, si consideri che per la detrazione del 36% per opere di ristrutturazione, l’anno di inizio della detrazione sarà rappresentato da quello in cui si sostiene la relativa spesa, anche se i lavori andranno a durare più anni. Al contrario, per gli interventi di riqualificazione energetica che durino per più anni è previsto che la relativa detrazione può essere ripartita in 10 rate a partire dall’anno del pagamento; è, però, necessario ai fini della ripartizione in più anni che il contribuente abbia dichiarato la non ultimazione dei lavori alla fine dell’anno di pagamento.
Comunque, in entrambi i casi, cioè sia che ci si rivolga alla banca sia ad una finanziaria, il pagamento dell’intera spesa avviene in un’unica soluzione a nome del contribuente.
Il sistema, invece, è diverso per una serie di sconti irpef per i quali bastava che l’acquisto venisse provato con uno scontrino o fattura riferita all’anno in cui era in vigore l’incentivo statale. Non aveva alcuna influenza il fatto che il contribuente si fosse rivolto ad una finanziaria o il modo in cui aveva provveduto al pagamento.
Tali sconti sono quello del 19% per l’acquisto di computer da parte di docenti nel 2007, quello del 20% per l’acquisto di televisori digitali nel 2007 e quello del 20% per la sostituzione di frigoriferi con altri di classe energetica superiore, sempre del 2007.
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