Progettare la cucina. Qualunque tipo di progettazione non può essere gestita senza una specifica contestualizzazione che tenga presente il luogo e l’utenza. Quando ci si accinge a riorganizzare una cucina parzialmente o totalmente questa indicazione risulta particolarmente importante, in quanto si tratta di uno dei luoghi più vissuti della casa.
Se le trasformazioni che avete intenzione di apportare sono di notevole entità, sarà consigliabile affidarsi ad un tecnico che possa seguire i lavori, visto che la cucina è l’ambiente domestico dove convivono il maggior numero di impianti e di conseguenza la sua ideazione dovrà valutare anche importanti parametri di sicurezza oltre che di efficienza.
Valutare le abitudini
Vista la complessità dell’impresa sarà fondamentale programmare le fasi della progettazione e prendere nota di tutto senza lasciare niente al caso. Il primo passo per progettare la cucina sarà quello di elencare le vostre esigenze e abitudini:
– quanto tempo si trascorre in cucina; se si tratta del luogo dove amate trattenervi più tempo sarà necessario dedicargli uno spazio comodo;
– preferite preparare i vostri pasti o consumare alimenti preconfezionati; questo dato inciderà sullo spazio utile ad ospitare un congelatore capiente piuttosto che una superficie di lavoro ampia ed un piano di cottura a più fuochi dove le più pentole non urtino;
– se amate trattenevi a chiacchierare e a guardare la tv bisognerà prevedere lo spazio per un divano e una zona conversazione;
– se vi si svolgono altre funzioni, ognuna di esse richiederà spazi di movimento che dovranno convivere senza interferire tra di loro;
– valutate quali e quanti elettrodomestici preferite istallare, in modo da calcolare il numero di prese di corrente necessarie e dove collocarle;
– se disponete di un giardino o un terrazzo dove poter mangiare, si potrà prevedere la possibilità di collocare la cucina in modo da avere un comodo accesso all’esterno;
– quante persone vivono in casa e qual è la loro età.
L’organizzazione della cucina
Una valutazione importante da fare per progettare la cucina riguarda le dimensioni e la forma: agli inizi degli anni’50 venne messo a punto uno studio sull’ottimizzazione dei movimenti in cucina.
I risultati di questa ricerca condussero alla definizione della regola del “triangolo di lavoro”.
Visto che la maggior parte del lavoro svolto in cucina avviene tra lavello, fuochi e frigorifero le distanze tra questi non dovrebbero essere eccessive (superiori a 6m), ma è altrettanto vero che se tali distanze sono troppo ravvicinate si lavora in modo impacciato.
Ad esempio sarà indispensabile porre un piano di lavoro tra il lavello ed i fuochi e fare in modo che quest’ultimo non si trovi in una posizione troppo angolare per evitare che i manici delle padelle urtino sulla parete.
Prendete nota della quantità di oggetti che dovrete riporre in modo da proporzionare bene i contenitori, facendo attenzione a posizionare in basso piatti ed utensili molto pesanti per motivi di sicurezza ed in alto bicchieri e alimenti più leggeri.
Scegliere la posizione
Progettare la cucina. Ubicare un ambiente così poliedrico richiede una riflessione attenta; anche in questo caso sarà necessario prender nota di molteplici aspetti che riguardino non solo le caratteristiche della futura cucina, ma anche il resto della casa.
Una della più delicate problematiche progettuali infatti, è quella di riuscire a soffermarsi sulla risoluzione di un problema, senza per questo perdere di vista le relazioni con il resto degli ambienti e ancor di più senza sbilanciare gli equilibri necessari all’interno di un sistema abitativo affinché tutti gli ambienti risultino funzionali.
Se quindi state sognando una grande cucina perché amate stare davanti ai fornelli, non perdete di vista le dimensioni complessive della vostra abitazione ed assicuratevi che anche gli altri ambienti siano opportunamente proporzionati.
Infine, per progettare la cucina valutate bene l’esposizione e la quantità di luce naturale di cui potete disporre o in alternativa il modo di potenziare quella artificiale, visto che lavorare con poca luce è stancante e porta ad assumere posture scorrette.
A cura dell’Arch. Anna Lisa Pecora
annalisapecora(at)hotmail.com
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