
Il problema della ripartizione delle spese per i consumi di acqua presenta delle difficoltà. Ripartizione consumo acqua condominio
Ripartizione consumo acqua condominio. Le difficoltà sono dovute al fatto che occorre coordinare le varie letture dei contatori condominiali e perché vi sono particolari modi di fatturazione da parte dell’ente erogatore.
Innanzi tutto vale la pena ricordare che la ripartizione dei consumi idrici è un esempio di servizio comune a cui i condomini partecipano alle spese in proporzione all’uso che ne fanno; l’art. 1123 c.c., secondo comma, recita: se si tratta di cose destinate a servire i condòmini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell’uso che ciascuno può farne.
Al fine di permettere che ciascun condòmino possa partecipare alle spese per i consumi di acqua in maniera equa, ossia in base all’effettivo utilizzo del servizio, l’ uso dei contatori individuali per ciascuna unità immobiliare è la soluzione adatta.
Il sistema che prende in considerazione il numero degli abitati delle varie unità immobiliari, secondo una sentenza del 1992 del tribunale di Milano,risulta essere un criterio piuttosto grossolano in quanto ogni condòmino ha esigenze diverse.
Anche tra i sistemi di ripartizione adottati dalle imprese specializzate per la lettura dei contatori o tra quelli scelti dall’amministratore vi sono difformità.
Va in ogni caso chiarito che è difficile che la somma di metri cubi di acqua registrati dai contatori individuali siano concomitanti con il consumo che risulta dal contatore generale controllato dal fornitore del servizio; ciò in quanto non coincidono i momenti delle singole letture. Detto questo occorre esaminare una serie di alcuni aspetti del problema.
Per ciò che concerne la tariffa idrica, essa è stabilita a scaglioni riferiti sia all’impegno contrattuale sia ai consumi eccedenti; ad esempio può essere stabilito che per i primi 25 mc trimestrali la tariffa sia di 0,25 euro, per gli ulteriori 25 mc sia di 0,40, mentre per le eccedenze di 0,55 euro.
Per quanto riguarda il canone per il servizio fognatura e depurazione, esso è evidenziato a parte nella bolletta ed è calcolato sul consumo effettivo di acqua.
La spesa dell’acqua deve essere divisa a persone e non a millesimi, ma solo e soltanto per il consumo che ognuno fa, come attraverso il contatore individuale o tramite Amministratore con il registro dell’Anagrafe condominiale previsto dalla legge del 2013, l’Amministratore divide il totale per il numero delle persone e determina il costo individuale.
Il criterio non è assolutamente complicato, se un Condominio consuma 1000 mc di acqua conoscendo il prezzo per mc, si ottiene il prezzo totale lo si divide per il numero dei presenti in Condominio e il costo è fatto, il problema è che gli Amministratori vogliono lavorare il meno possibile, ma non è giusto che una vedova/o soli pagano di più di chi sono 5 o 6 in casa.
Quindi si faccia giustizia e non limitarsi alle parole.
Saluti. Antonio Miraglia Condomino Milano