Sì alla detrazione Imu anche ai comproprietari dell’immobile. In sede di conversione della manovra Salva-Italia del Governo Monti si è stata prevista, per la nuova tassa sulla casa ossia per l’Imu, la detrazione di 50 euro per ogni figlio convivente e che non superi i 26 anni.
Tale detrazione che non può superare i 400 euro e va ad aggiungersi alla detrazione base di 200 euro. Quindi, la detrazione massima Imu può arrivare a 600 euro per ogni proprietario di immobile.
Con l’entrata in vigore dell’Imu si presentano però alcuni dubbi, per esempio ci si chiede se la detrazione per le famiglie numerose, di 50 euro per ogni figlio convivente sia legata alla condizione di figlio a carico, oppure come operi la detrazione base di 200 euro nel caso di comproprietari dell’immobile, oppure ancora come vada intesa l’ex casa coniugale assegnata al coniuge separato o divorziato.
Per ciò che concerne il problema della detrazione di 50 euro per ogni figlio convivente, si ritiene che tale detrazione non sia legata alla condizione di figlio a carico con la conseguenza che spetta anche se il figlio lavora ed ha dei redditi propri.
Per quanto riguarda, invece, il problema se la detrazione base Imu di 200 euro spetta anche in caso di comproprietà dell’immobile, si ritiene che tale detrazione vada attribuita ad ogni proprietario dell’immobile che sia residente lì, indipendentemente dalla quota di possesso della casa. Per cui, se ad esempio i proprietari dell’abitazione sono due e posseggono uno la quota del 60% e l’altro del 40%, a ciascuno spetta una detrazione di 100 euro.
Cosa succede per l’ex casa coniugale concessa al coniuge separato o divorziato? Si ritiene che tale abitazione sia intesa come abitazione principale ai fini dell’applicazione dell’Imu e della relativa detrazione.
Perché ciò sia possibile è comunque necessario che l’altro coniuge, ossia quello non assegnatatrio dell’immobile, non abbia un altro immobile ad uso abitativo nello stesso Comune.
Nel caso di immobili concessi in uso gratuito ai parenti, la normativa assimila tali immobili ai fini dell’Imu alle seconde case con la conseguenza che per esse l’aliquota base è del 7,6 per mille.
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